L’evoluzione cromatica nello stile
Le tendenze della moda cambiano a ritmo frenetico. Non solo abiti e accessori, ma anche i colori giocano un ruolo fondamentale nel dettare lo stile del momento. Che si tratti di un capo d’abbigliamento, di un complemento d’arredo o di un semplice accessorio, la scelta del colore giusto può caratterizzare un’epoca o un momento storico.
Ma è vero anche l’opposto: le vicende storiche e i cambiamenti sociali condizionano il mood della società e i colori riescono a tradurre visivamente il “sentire comune” di un periodo o addirittura di un’epoca intera. Storia e costume si inseguono e si influenzano a vicenda e in tempi recenti la nostra società, fortemente condizionata dall’immagine, subisce anche l’influenza dei designer e degli stilisti che creano nuove collezioni con palette cromatiche che riflettono le loro ispirazioni e la loro visione del mondo. Questo effetto è amplificato dalle riviste di moda, i social media e le celebrità creando un effetto domino che porta all’adozione di massa di uno o più colori in un determinato periodo.
Dai Ruggenti Anni Venti al secondo conflitto mondiale
L’età del jazz e dell’Art Déco si apre con una raffinata semplicità cromatica. I toni neutri e pacati come il grigio perla, il beige e il marrone cioccolato dominano la scena, mentre accenti di oro e argento aggiungono un tocco di lusso e glamour. Per contro, le istanze femministe delle flappers si esprimono con colori decisi: rosso, verde smeraldo, giallo, turchese e blu cobalto.
Negli anni ‘30 la Grande Depressione colpisce duramente il mondo, ma la nostalgia per un passato più spensierato si traduce in una palette di colori caldi e avvolgenti. Il rosa antico, il verde bosco e il blu navy diventano i protagonisti, mentre lampi di rosso e giallo simboleggiano la speranza e la voglia di riscatto.
Agli inizi degli anni ‘40, con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, i colori assumono una valenza simbolica ancora più forte. Il rosso, il bianco e il blu, colori nazionali di molte potenze, diventano icone di patriottismo e speranza. Accanto a queste tonalità primarie, emergono anche il khaki e il verde oliva, che richiamano l’uniforme militare e l’impegno bellico.
Dal dopoguerra alla controcultura
Negli anni ‘50 i pionieri della moda impongono i loro diktat e con loro anche la palette cromatica: il rosa pastello e turchese diventano simbolo di femminilità, romanticismo e grazia, ispirati all’eleganza delle pin-up e al sogno americano, sfumature delicate e sognanti per lasciarsi definitivamente alle spalle l’orrore della guerra.
Sono gli anni che preparano al boom economico degli anni ‘60 che vedono il violetto, arancione e verde lime protagonisti, colori vivaci e psichedelici che rappresentavano la ribellione, la sperimentazione e il cambiamento sociale, in linea con i movimenti giovanili dell’epoca. Sono gli anni del “flower power” e della rivoluzione sessuale e sociale. A questi colori, fanno da contraltare il bianco e nero dello stile optical, che accentuano le illusioni ottiche create dai motivi geometrici.
Con gli anni ‘70 le sfumature del marrone, arancio bruciato e giallo ocra segnano, con tonalità calde e terrose, un ritorno alla natura, alla semplicità e all’artigianalità, come riflesso del clima di controcultura, di ritorno alle radici, dovute anche al verificarsi della prima grande crisi petrolifera.
Dai colori fluo al ritorno della sfumatura pastello
A queste sfumature si contrappongono, negli anni ‘80 i colori fluo metallizzati sgargianti del fucsia, verde lime e giallo canarino che esprimono energia, ottimismo, individualismo e voglia di divertirsi, in sintonia con la cultura pop e l’edonismo del decennio, con un forte orientamento ad un individualismo sfrenato e autocompiaciuto. Il fitness e la cultura yuppie si riflettono in una palette di colori audaci e sopra le righe.
Dopo tanto colore aggressivo, negli anni ‘90 si torna al minimalismo e all’eleganza essenziale con bianco, nero e grigio: simboli di raffinatezza, intellettualismo e indipendenza, in linea con l’austerità del periodo. Accanto a questa palette neutra, la natura e lo spirito ribelle del grunge prende i colori del verde oliva e del bordeaux, sottolineando un’estetica anti-materialista e di rifiuto delle convenzioni sociali.
L’avvento del nuovo millennio è caratterizzato da un mix eclettico di colori. Il rosa shocking, verde lime e blu elettrico si mescolano a tonalità più neutre come il beige e il khaki, creando una palette versatile e adattabile a diverse tendenze. La tecnologia digitale influenza la percezione del colore, con l’utilizzo di sfumature vibranti e irreali.
Nel corso del tempo i colori si avvicendano e si ripropongono, con leggere varianti ed ecco che nel primo decennio del 2000 si ritorna ai rosa cipria, celeste e lilla: colori pastello, simbolo di romanticismo, leggerezza e femminilità, in contrasto con la crisi economica e la ricerca di evasione. È importante sottolineare che, con l’affermarsi della tecnologia digitale, la frontiera dell’esplorazione dei colori sarà sempre più spinta, con utilizzo di sfumature vibranti, colori irreali ed effetti inediti. Colori storici e colori “nuovi” si mescoleranno per dare vita a combinazioni tutte da scoprire.
I servizi di Chiarotti Verniciature
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