I colori della Formula 1
In questo articolo parleremo dell’origine dei colori della Formula 1, dei colori usati dalle scuderie più famose, dei loro significati e della loro importanza nell’immaginario collettivo.
Tra identità nazionale e sponsorizzazione
Agli albori dell’automobilismo, le auto che partecipavano alle gare avevano colori obbligati per varie ragioni. Uno dei motivi era per aiutare i piloti a raggiungere la loro auto. Fino al 1950, i piloti non si schieravano sulla griglia di partenza a bordo delle loro auto, dovevano raggiungerla al centro della pista partendo da una linea laterale. Al segnale del direttore di gara che sventolava una bandiera verde, i piloti correvano verso la propria auto, mettevano in moto, innestavano la marcia e la corsa poteva avere inizio. Era la cosiddetta Le Mans start, un metodo di partenza molto pericoloso poiché i piloti rischiavano di essere investiti da altre auto o di cadere a terra durante lo scatto per raggiungere la loro vettura.
Grazie ai colori, i piloti individuavano meglio la propria vettura sulla griglia ed era stata definita una codifica di colori delle nazioni partecipanti alle gare. Come vedremo nel prossimo paragrafo, la codifica per colore nasceva da un desiderio di identità nazionale e necessità di sponsorizzazione. Vediamo i colori più importanti.
Verde, blu, argento…
Passiamo in rassegna i colori della Formula 1: stiamo parlando degli inizi del XX secolo, tempi in cui gli sponsor erano presenti in modo più discreto rispetto ad oggi. I colori più presenti sulle piste erano verde, blu, argento e rosso.
Il verde
Il verde era, ed è tuttora, considerato il colore nazionale della Gran Bretagna. Le auto da corsa britanniche diventavano quindi un simbolo immediatamente riconoscibile sulla scena internazionale delle corse automobilistiche. Inoltre è considerato anche un colore fortunato nel mondo delle corse e la tradizione di usare il verde risale agli inizi del XX secolo. In aggiunta a questo dettaglio nazionalistico, la BP – British Petroleum, il cui logo era verde, forniva carburante e lubrificanti alle scuderie britanniche in cambio di visibilità sulle loro auto e pertanto il British Racing Green era il colore della livrea sponsorizzata dal marchio.
Tuttavia l’origine del British Racing Green ha anche una spiegazione popolare e cioè che il colore derivi dalla vernice verde utilizzata sulle vetture britanniche utilizzate nelle gare, in particolare sulle vetture che partecipavano alla Gordon Bennett Cup, gara di velocità internazionale. Ogni auto era dipinta con i colori nazionali del proprio paese, e il verde fu scelto come colore nazionale dell’Irlanda in onore alle origini di Gordon Bennett Jr. sponsor della manifestazione.
Il blu
Il blu è il colore nazionale della Francia, un modo per mostrare orgoglio nazionale e per distinguersi dalle scuderie di altri paesi. La scelta del blu come colore nazionale ha varie interpretazioni, più o meno documentate e plausibili. Sicuramente, la testimonianza più antica dell’accostamento del blu al popolo francese risale all’Alto Medioevo in cui i re usavano questo colore per i loro eserciti. Nel corso degli anni il blu è passato dall’esercito alle divise delle squadre sportive: non deve stupire quindi, se allo stadio i francesi incitano la Nazionale al grido di “Allez les Bleus!” (traducibile all’incirca con Forza Blu!). La livrea blu francese era spesso associata a sponsor, come la Elf Aquitaine, una compagnia petrolifera d’oltralpe. Il blu brillante divenne, quindi, un simbolo di questa collaborazione e un modo per la Elf di promuovere il proprio marchio.
L’argento
Per il color argento delle auto tedesche, la motivazione è prettamente tecnica. All’epoca, le regole della Federazione Internazionale dell’Automobile stabilivano che il peso minimo delle auto da corsa doveva essere di 750 kg, limite spesso superato dalle auto tedesche a causa dei loro motori potenti e robusti. Per alleggerirle, i costruttori tedeschi utilizzavano materiali leggeri come l’alluminio e il magnesio, che però non erano disponibili in vernici colorate. La verniciatura grigia era quindi la scelta più semplice e funzionale per le auto da corsa tedesche, chiamate per l’appunto, “frecce d’argento”, dal colore grigio metallizzato usato da Mercedes-Benz, chiamato “DB 350 Silver”.
…e rosso Ferrari, anzi Alfa Romeo
Il rosso
E il rosso per l’Italia? La nascita dell’abbinamento del colore rosso al nostro Paese ha una data precisa: il 15 aprile 1923, Gran Premio di Pau. In questa occasione le auto della scuderia Alfa Romeo vennero dipinte di un rosso squillante. Da allora, grazie al podio tutto italiano, il colore venne associato all’Italia. Il rosso evoca passione, velocità e adrenalina, quindi un colore perfetto per le auto da corsa italiane. Lo scopo era voler trasmettere un’immagine di potenza e di competitività. Italiana è la scuderia più amata del mondo, la Ferrari. Il suo fondatore, Enzo “The Drake” Ferrari, in origine, aveva scelto il giallo, in omaggio al colore della sua città, Modena.
L’impiego del rosso non è solo prerogativa della casa del Cavallino Rampante, anzi. L’Alfa Romeo fu la prima ad usare regolarmente per prima il colore rosso nelle gare automobilistiche. Si tratta di una sfumatura che può variare leggermente a seconda del modello dell’auto e dell’epoca in cui è stata prodotta, ma in generale è caratterizzata da una tonalità vibrante, ricca e intensa di rosso e al pari del colore “fratello” usato dalla Ferrari, è diventata una parte intrinseca dell’identità visiva del marchio.
Un altro marchio prestigioso che ha utilizzato il rosso è Maserati: una sfumatura specifica del marchio, che con la sua profondità e lucentezza, conferisce alle vetture un aspetto distintivo. Rosso Alfa Romeo, rosso Maserati, rosso Ferrari: sarebbe più corretto parlare di rossi e non di un solo rosso!
Nel corso degli anni l’ingerenza degli sponsor nel mondo dell’automobilismo si è fatta sempre più pressante e invasiva, tanto che gli chassis delle monoposto moderne sono ormai ricoperti dai loghi dei brand e poco rimane della codifica storica dei colori. Le aziende più importanti scelgono un palcoscenico prestigioso ed esclusivo come il “circo” della Formula 1 quale vetrina importante per una esposizione globale ad un pubblico molto vasto di appassionati. Allo stesso modo, per i marchi il colore è fondamentale per essere identificati immediatamente su un bolide che sfreccia a 300 km all’ora!
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