La tecnica di sabbiatura industriale
In questo articolo parleremo della tecnica di sabbiatura: in che cosa consiste, quali sono i vantaggi, le parti che compongono un impianto di sabbiatura. Approfondiremo le procedure e i materiali impiegati e, infine, accenneremo ad un uso alternativo del metodo.
Che cos’è la sabbiatura e quali sono i suoi vantaggi
La sabbiatura è un processo di preparazione delle superfici mediante l’utilizzo di materiale abrasivo. Questa tecnica è estremamente efficace per preparare i supporti a ricevere gli eventuali successivi trattamenti come ad esempio la verniciatura, garantendo una migliore adesione e una maggiore durata del risultato finale. La sabbiatura rimuove ruggine, ossidazioni, imperfezioni, macchie e incrostazioni, regalando all’oggetto un aspetto rinnovato.
La sabbiatura può essere utilizzata in diversi settori industriali, come automotive, navale, aerospaziale, edile e molti altri. Oltre a ripristinare e preparare le superfici, la sabbiatura può anche essere utilizzata per scopi artistici e per creare effetti decorativi unici. Grazie alla capacità di rimuovere il materiale in modo controllato, è possibile ottenere texture interessanti o creare disegni personalizzati sulla superficie trattata.
Le componenti di un impianto di sabbiatura
Un impianto di sabbiatura industriale è composto da diversi elementi. Il cuore dell’impianto è la sabbiatrice a pressione, una macchina che proietta i granuli abrasivi sulla superficie da trattare. Utilizza un compressore d’aria per generare la pressione necessaria per sparare i granuli attraverso una bocchetta o un ugello. La scelta del compressore d’aria dipende dal volume di aria richiesto e dalla pressione necessaria per il lavoro di sabbiatura. La sabbiatrice a pressione può essere di diversi tipi, come quella a recupero, che ricicla i granuli usati per un reimpiego successivo separando i granuli utilizzabili dai detriti, o la sabbiatrice a flusso continuo, che adopera un flusso costante di granuli abrasivi.
Granuli diversi per risultati diversi
La scelta del tipo di granuli abrasivi dipende dal materiale di cui è costituita la superficie da trattare e dall’effetto desiderato, vediamone alcuni:
La sabbia di silice è uno dei granuli abrasivi tradizionali più efficienti per la rimozione di vernici, ruggine e incrostazioni da superfici metalliche. Tuttavia, il suo utilizzo va via via diminuendo per prevenire il rischio di silicosi, una malattia polmonare causata dall’inalazione di particelle di silice.
L’ossido di alluminio o corindone bianco, molto comune nella sabbiatura industriale, durevole e adatto per la rimozione di residui di vernici, macchie di ruggine e incrostazioni, Ideale per sabbiare leghe e metalli, ceramica, vetro e plastica.
Il carburo di silicio è particolarmente efficace, per la sua capacità di taglio anche se denota un’alta fragilità a pressioni elevate. Trovano ampio utilizzo nella lavorazione di materiali duri ma sui quali va esercitata una bassa pressione. Proprio queste sue caratteristiche, permettono l’impiego su materiali teneri tipo gomma, alluminio e ottone, così come materiali più duri quali vetroresina o ceramica.
Il bicarbonato di sodio è un granulo abrasivo non dannoso per l’ambiente e sicuro da utilizzare su superfici delicate. I suoi granuli sono meno aggressivi rispetto ad altri. Possono essere utilizzati, ad esempio, per la pulitura e satinatura di metalli delicati, di motori o impianti industriali, ma anche per la sverniciatura e il restauro di edifici e monumenti di interesse storico.
Anche la ghiaia di vetro è un granulo abrasivo che offre una pulizia delicata ma efficace. È spesso utilizzata nella sabbiatura di superfici in acciaio inox e alluminio o altri materiali morbidi come ottone e plastiche. Le microsfere di vetro sono resistenti all’usura e all’impatto, non danneggiano il substrato e garantiscono un’ottima preparazione della superficie per una successiva fase di verniciatura.
La graniglia di granito o garnet rientra negli abrasivi naturali, è priva di ferro ed utilizzabile in un’ampia varietà di applicazioni. Questi granuli abrasivi sono efficaci nel rimuovere macchie, sporco e imperfezioni dalle superfici. E’ relativamente duro e permette un’elevata velocità di sabbiatura.
Questi sono i principali tipi di abrasivi ma ne esistono anche altri, ognuno va scelto in base alla tipologia di supporto e di lavorazione successiva da eseguire.
Sostanzialmente, la sabbiatrice miscela i granuli ma è necessario l’intervento dell’operatore per determinare la potenza e la quantità del materiale abrasivo. Inoltre, egli selezionerà la dimensione dell’ugello, il tipo di graniglia e la sua dimensione.
Il processo di sabbiatura non è finalizzato, soltanto, a “pulire” il materiale trattato ma soprattutto a creare una superficie alla quale il successivo trattamento può aggrapparsi in maniera ottimale in quanto i rivestimenti protettivi o estetici, come la verniciatura, tendono a non aderire in maniera ottimale e duratura a superfici piatte e dure.
Usi alternativi della tecnica di sabbiatura
La tecnica della sabbiatura ha anche usi alternativi ai settori tradizionali dell’automotive e navale. L’industria tessile, ad esempio,utilizza la sabbiatura come una delle tecniche per trattare il denim e ottenere l’effetto vintage, o conferire un aspetto consumato sui jeans e altri capi di abbigliamento realizzati con la tela denim.
L’industria dei manufatti in plastica utilizza questo procedimento per creare superfici ruvide sui manufatti in plastica per favorire l’adesione di vernici e altri rivestimenti. Nell’industria energetica, infine, la tecnica della sabbiatura è ampiamente utilizzata per la pulizia di componenti di centrali elettriche e impianti di raffineria, nonché per la pulizia di serbatoi e tubazioni.
Sabbiatura industriale
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